Negli ultimi anni, ho avuto la fortuna di accompagnare moltə clientə nei loro percorsi professionali, aiutandolə a navigare attraverso le complessità del lavoro da remoto. Anche se il lavoro da casa ha offerto nuovi orizzonti e flessibilità, ha portato con sé una nuova sfida che si manifesta sempre più spesso: il senso di isolamento.
Come career coach e counselor, ascolto regolarmente storie di clientə che, pur apprezzando la libertà del lavoro remoto, avvertono la mancanza di connessioni autentiche. Questo tema è centrale anche nella mia esperienza personale come libera professionista. Nonostante ami ciò che faccio e la possibilità di gestire i miei progetti in autonomia, ci sono momenti in cui il senso di solitudine si fa sentire. Coltivare buone relazioni personali nutrienti è l’antidoto che trovo più efficace per mantenere l’equilibrio e il mio benessere psicofisico.
La solitudine digitale: le storie delle persone
Anna, una giovane manager, si è trovata a gestire un team internazionale da remoto. Anche se era in costante contatto con i colleghi tramite videochiamate e messaggi, mi confessava quanto sentisse la mancanza delle interazioni spontanee che avvenivano naturalmente in ufficio: “Mi mancano le piccole cose, come il caffè insieme o le chiacchiere in cucina.” Questa disconnessione emotiva, nonostante l’apparente iperconnessione digitale, è diventata un tema ricorrente in molte delle storie che mi vengono raccontate.
La comunità: un bisogno umano universale
Questa ricerca di connessione e appartenenza non è solo una questione personale o professionale. Come ha raccontato il sociologo Zygmunt Bauman nel suo libro La solitudine del cittadino globale, l’essere umano moderno vive un paradosso: da un lato, la società contemporanea ci offre una libertà senza precedenti di scegliere il nostro percorso, dall’altro ci espone a un crescente senso di insicurezza e solitudine. Bauman sottolinea come la “voglia di comunità” sia una risposta naturale alla liquidità e all’incertezza della vita moderna. Cerchiamo un luogo sicuro in cui sentirci parte di qualcosa di più grande, dove poter trovare un senso di stabilità e appartenenza.
Moltə clientə, come Antonella, una freelance che si sentiva disconnessa dal mondo lavorando da casa, hanno espresso questo bisogno di comunità. Lavorare da solə ha i suoi vantaggi, ma senza un senso di appartenenza a un gruppo o a una rete di supporto, può facilmente trasformarsi in isolamento. Antonella ha iniziato a partecipare a eventi legati al suo settore e ha creato un gruppo di supporto con altrə freelance. Come suggerisce Bauman, questo bisogno di comunità non è un lusso, ma una necessità fondamentale per il nostro benessere.
Costruire una comunità per se stessə
Anche io ho dovuto affrontare la sfida di trovare o costruire comunità significative nel mio percorso professionale. Con il tempo, ho capito che non si tratta solo di partecipare a eventi o di socializzare superficialmente. Quello che conta è coltivare connessioni autentiche, basate su interessi comuni e sul desiderio di crescita reciproca. Quando lavoro con i miei clientə, spesso ci concentriamo su come possano integrare momenti di socialità nella loro vita lavorativa e personale, trovando gruppi o comunità che riflettano i loro valori e passioni.
Ad esempio, Paolo, un cliente che lavora nel settore IT, si sentiva sempre più isolato nonostante lavorasse virtualmente con persone in tutto il mondo. Insieme abbiamo esplorato modi per rendere più umane le sue interazioni digitali, e lui ha iniziato a proporre momenti informali di team building, che hanno migliorato il morale e la qualità delle relazioni con i colleghi. Abbiamo anche parlato di come potesse unirsi a gruppi di professionistə locali per creare una rete di supporto che andasse oltre lo schermo del computer.
La natura come mezzo per riconnettersi
Un altro elemento chiave per ridurre il senso di isolamento è la connessione con la natura. Sara, una marketing manager, ha scoperto quanto fosse importante prendersi del tempo per uscire all’aperto. Nel nostro percorso insieme, ha iniziato a esplorare il concetto di “micro-avventure”, brevi fughe dalla città che le hanno permesso di ritrovare un equilibrio tra lavoro e vita personale. Questo tipo di esperienze non solo ci ricollegano alla natura, ma possono essere condivise con altre persone, rafforzando così quel senso di comunità di cui parla Bauman.
Qualcosa da aspettare con gioia
Spesso, l’isolamento professionale deriva anche dalla mancanza di momenti di piacere nella routine quotidiana. Alessia, una cliente che amava il suo lavoro, mi ha raccontato di come le giornate scorrevano senza particolari punti di riferimento. Abbiamo lavorato insieme per pianificare piccoli eventi settimanali – una cena, un’escursione o una nuova esperienza – che hanno dato alle sue giornate un nuovo ritmo e l’hanno aiutata a ritrovare la motivazione.
Anche io ho imparato a pianificare momenti che mi entusiasmino, al di là del lavoro. La semplice aspettativa di un incontro con un’amica o di un weekend fuori città può fare una grande differenza nel modo in cui percepiamo la nostra quotidianità. Questa abitudine di “aspettare con gioia” aiuta a rendere le giornate di lavoro ancora più piene di significato.
Un invito a coltivare relazioni autentiche
In un mondo sempre più digitale e fluido, come ci ricorda Bauman, il bisogno di comunità è più forte che mai. Se anche tu, come me e le persone che ho incontrati nei miei percorsi, ti senti a volte disconnessə o isolatə, ti invito a riflettere su come puoi costruire relazioni autentiche nella tua vita. Che si tratti di trovare una comunità di professionistə o di dedicare più tempo agli amici, alla famiglia o al volontariato, le connessioni umane sono la chiave per un benessere duraturo.
Se stai cercando nuovi modi per dare una svolta alla tua carriera e ritrovare un senso di appartenenza, ti invito a iscriverti al mio corso gratuito “Come dare una nuova direzione alla tua vita professionale“. È un’opportunità per esplorare cosa dà significato al tuo lavoro e come puoi costruire relazioni più solide nella tua vita professionale e personale.
Puoi anche prenotare una sessione di career coaching e counseling per iniziare a lavorare su una strategia che tenga conto delle tue esigenze professionali e del tuo desiderio di connessioni autentiche.