Le Relazioni Difficili sul Lavoro: La Storia di Francesco

relazioni difficili

Le relazioni lavorative difficili sono una sfida comune che può influenzare profondamente il nostro benessere e la nostra soddisfazione sul lavoro. Spesso mi capita di incontrare persone che affrontano dinamiche complesse con i loro manager o colleghi, e attraverso il nostro percorso di career coaching e counseling, cerchiamo insieme soluzioni efficaci.

Oggi voglio condividere la storia di uno dei miei clienti, un esempio che illustra quanto sia importante acquisire consapevolezza e agire in modo proattivo per migliorare queste relazioni.

La Sfida: Il Ruolo della Vittima in una Relazione Tesa

Francesco (nome di fantasia) era un manager in una azienda multinazionale, con una lunga esperienza alle spalle. Quando è arrivato da me, la sua principale difficoltà riguardava il rapporto con il suo nuovo capo, che da qualche mese sembrava mettere in discussione ogni sua decisione e competenza. Questo clima di critica costante lo aveva portato a sentirsi impotente e frustrato, fino al punto di pensare che la sua unica opzione fosse lasciare l’azienda.

Durante le nostre prime sessioni, è emerso chiaramente che Francesco si sentiva vittima di un’autorità che, ai suoi occhi, lo trattava ingiustamente. Spesso descriveva il suo capo come un persecutore, mentre lui stesso si percepiva incapace di reagire in modo efficace. Si era ritrovato bloccato in uno schema di passività, che lo faceva sentire sempre più isolato e demotivato.

L’Analisi Transazionale: La Chiave per Capire la Dinamica

Abbiamo iniziato il nostro lavoro insieme condividendo strumenti di Analisi Transazionale (AT), che spesso utilizzo con i miei clienti per comprendere meglio le dinamiche relazionali. Secondo l’Analisi Transazionale, le nostre personalità si muovono attraverso tre Stati dell’Io: Genitore, Adulto e Bambino. Questi stati influenzano il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, e nelle relazioni difficili tendiamo a cadere nei ruoli del Genitore Critico o del Bambino Vittima.

Francesco si era trovato intrappolato nel ruolo del Bambino Vittima, mentre il suo capo assumeva il ruolo del Genitore Critico. Analizzando insieme le loro interazioni, abbiamo identificato come questi due stati si alimentassero a vicenda. Ogni volta che il direttore lo criticava, Francesco reagiva in modo passivo, confermando così l’autorità del capo e rafforzando la dinamica disfunzionale.

Il Cambiamento: Assumere il Ruolo dell’Adulto

Il passo successivo nel percorso di Francesco è stato quello di spostarsi verso lo Stato dell’Io Adulto. Questo stato rappresenta la nostra parte razionale, obiettiva e matura, che può affrontare le situazioni in modo equilibrato e non reattivo. Abbiamo lavorato insieme per identificare i momenti in cui si sentiva sopraffatto e Francesco ha imparato a riconoscere quando il suo “Bambino” prendeva il sopravvento. Con un approccio più consapevole, ha iniziato a prepararsi in modo diverso per gli incontri con il suo capo, scegliendo di agire con la sua parte Adulta.

Questo cambiamento è stato significativo. Nelle occasioni di critica da parte del capo, Francesco è riuscito a rispondere con calma e assertività, chiedendo chiarimenti e proponendo soluzioni. Questa risposta adulta ha sorpreso il capo, spostando la dinamica verso una discussione più collaborativa. Nel tempo, il loro rapporto si è evoluto e Francesco ha acquisito maggiore fiducia nelle sue capacità di gestione delle relazioni.

Il Risultato: Una Relazione Rinnovata

Dopo alcune settimane di lavoro insieme, Francesco mi ha raccontato come il suo approccio fosse cambiato non solo con il capo, ma anche con i colleghi. Il fatto di agire con il suo Adulto, invece che reagire sopraffatto dall’emozione, gli ha permesso di sentirsi più sicuro e rispettato. Il suo ruolo nell’azienda si è rafforzato, e la sensazione di voler lasciare il lavoro è scomparsa. Non solo aveva risolto il conflitto con il capo, ma aveva anche imparato a navigare con maggiore efficacia le sfide relazionali future.

Come Può Aiutarti il Career Coaching e il Counseling?

La storia di Francesco dimostra quanto possa essere trasformativo il lavoro sul nostro comportamento nelle relazioni professionali. Spesso pensiamo di non avere potere in certe dinamiche, ma con gli strumenti giusti possiamo cambiare il nostro approccio e migliorare la qualità delle nostre interazioni.

Se ti ritrovi a dover gestire relazioni difficili sul lavoro, un percorso di career coaching e counseling può offrirti lo spazio e il supporto di cui hai bisogno per comprendere le dinamiche in gioco e trovare soluzioni efficaci. L’Analisi Transazionale è solo uno dei metodi che utilizzo per aiutarti a prendere consapevolezza di come il tuo comportamento possa influenzare il rapporto con colleghi e manager.

Se ti trovi ad affrontare una situazione simile a quella di Francesco e vuoi esplorare nuove strategie per navigare le difficoltà lavorative, prenota una sessione di career coaching o counseling. Oppure, iscriviti al mio corso gratuito Come dare una nuova direzione alla tua vita professionale per iniziare a esplorare come creare un percorso lavorativo che ti soddisfi e che rispetti le tue esigenze personali e relazionali.

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