Nel mondo del lavoro, una delle frustrazioni più comuni è la mancanza di feedback dopo un colloquio. Un mio cliente, che chiamerò Riccardo, si è trovato esattamente in questa situazione. Dopo diversi colloqui per posizioni che sembravano perfettamente in linea con il suo profilo, non ha mai ricevuto alcuna risposta significativa. Nessuna spiegazione, nessun suggerimento su cosa potesse migliorare. Solo un lungo silenzio, che lo ha portato a mettere in dubbio se stesso e la sua attrattività nel mercato del lavoro.
Riccardo, un professionista con anni di esperienza, era abituato a ottenere risultati, ma la mancata risposta da parte delle aziende ha iniziato a pesare sulla sua autostima. “Forse non sono abbastanza bravo”, mi ha confidato durante una delle nostre sessioni di career coaching e counseling. “Non capisco cosa sbaglio, e questo mi fa sentire confuso e insicuro”. Questo sentimento non è raro; il silenzio dopo un colloquio può generare una spirale di dubbio che può influire negativamente sia sulla motivazione che sulla percezione del proprio valore.
La trappola del silenzio
Non ricevere feedback dopo un colloquio può attivare un meccanismo pericoloso nella mente di chi cerca lavoro, riempiendo i vuoti con supposizioni, spesso negative. E così, invece di interpretare il silenzio come parte del processo aziendale, si rischia di farlo diventare una conferma delle proprie paure e insicurezze. Nel caso di Riccardo, la sua mente aveva iniziato a formulare storie in cui non era abbastanza qualificato, ematico o competente, nonostante tutte le sue esperienze e competenze riconosciute.
Perché le aziende non forniscono feedback?
Ci sono molte ragioni per cui le aziende non danno un riscontro allə candidatə dopo i colloqui, e spesso non hanno nulla a che fare con il valore del candidatə. Fornire feedback può essere percepito come un rischio, soprattutto se viene mal interpretato. Inoltre, con centinaia di candidature per ogni posizione, molte aziende semplicemente non hanno le risorse per fornire un feedback personalizzato a ogni candidatə.
Questa mancanza di riscontro, però, crea un vuoto per il candidatə, che si trova a dover interpretare da solə la situazione e, spesso, lo fa in modo sfavorevole per se stessə.
Come affrontare l’assenza di feedback
Durante il nostro percorso di career coaching e counseling, ho supportato Riccardo a uscire da questa trappola mentale e a trasformare l’assenza di feedback in un’opportunità di crescita. Ecco alcuni passi che abbiamo seguito e che possono essere utili anche per chiunque si trovi in una situazione simile:
1. Ridimensiona il silenzio
Il primo passo è capire che il silenzio non dice nulla sul tuo valore. Spesso, la mancanza di feedback ha a che fare con l’organizzazione aziendale o con dinamiche interne che non riguardano direttamente te come candidatə. È importante non prendere il silenzio come un giudizio personale, ma come una variabile indipendente dal tuo controllo.
2. Cerca riscontri in altri modi
Anche se non hai ricevuto feedback diretto dall’azienda, ci sono altri modi per valutare la tua performance. Puoi chiedere un parere a colleghə fidatə, ex responsabili o anche avvalerti di unə coach o counselor professionista per fare una revisione dei tuoi punti di forza e delle aree di miglioramento. Ad esempio, insieme a Riccardo abbiamo fatto delle sessioni di mock interview, dove ha potuto ricevere feedback costruttivi da un punto di vista imparziale.
3. Focalizzati sul percorso, non sull’esito
L’assenza di un riscontro immediato può essere frustrante, ma ogni colloquio è un’opportunità per evolvere. Ogni volta che partecipi a un’intervista, stai affinando le tue capacità di presentarti, di argomentare le tue competenze e di costruire relazioni. Insieme a Riccardo abbiamo lavorato molto sul valorizzare ogni colloquio come parte di un processo più ampio, in cui ogni esperienza contava, indipendentemente dal risultato.
4. Lavora sulla tua autostima professionale
È facile cadere nella tentazione di legare il proprio valore ai risultati immediati, ma il mercato del lavoro può essere imprevedibile e complesso. Invece di misurarti in base ai feedback che ricevi (o non ricevi), investi su te stessə. Riccardo ha iniziato a concentrarsi su ciò che poteva controllare: aggiornare il suo CV, affinare le sue competenze, fare networking e partecipare a workshop che lo facessero sentire più preparato e sicuro.
5. Resta positivə e resilientə
La perseveranza è la chiave. Dopo mesi di colloqui senza risposte, Riccardo ha finalmente ottenuto un lavoro che si allineava con i suoi valori e le sue ambizioni. Guardando indietro, ha riconosciuto che quel percorso di silenzio lo aveva reso più resiliente e consapevole del suo potenziale.
Il silenzio dopo un colloquio non deve essere un ostacolo al tuo sviluppo professionale. Piuttosto, può essere un’occasione per riflettere, crescere e sviluppare le tue competenze. Se anche tu ti trovi nella stessa situazione di Riccardo, ricorda che il valore di unə professionista non si misura in base ai feedback che riceve, ma nella costanza con cui cerca di evolvere.
Se stai cercando supporto per affrontare questo tipo di sfide, puoi prenotare una sessione di career coaching e counseling con me o iscriverti al mio corso gratuito “Come dare una nuova direzione alla tua vita professionale“, dove esploreremo come trovare il lavoro che ti fa sentire realizzatə e come affrontare il mercato del lavoro con una nuova consapevolezza.