Come prendere decisioni difficili e superare l’indecisione

indecisione professionale

Nel corso del mio lavoro come Career Coach e Counselor, uno dei temi più frequenti riguarda la difficoltà di prendere decisioni importanti, specialmente in momenti di transizione professionale. Una scelta cruciale può paralizzare anche ə professionistə più espertə, che si trovano bloccatə tra diverse opzioni di carriera, tutte con implicazioni rilevanti per il loro futuro.

Perché prendere decisioni è così difficile?

Una decisione è percepita come difficile non tanto per la sua complessità intrinseca, ma per il significato personale che le attribuiamo. Ciò può accadere per diverse ragioni:

  • Le conseguenze percepite sono elevate.
  • Le opzioni disponibili sembrano avere lo stesso peso.
  • La decisione riattiva ricordi o paure legate a esperienze passate.

 

Ad esempio, ho seguito una cliente, che chiamerò Linda, la quale ha espresso chiaramente il suo bisogno iniziale: “Mi trovo in una fase di transizione lavorativa, con l’opportunità di assumere un ruolo dirigenziale che rappresenta una sfida mai affrontata prima. Questo avanzamento, pur essendo una grande occasione che apprezzo profondamente, mi lascia in uno stato di disorientamento e apprensione. È avvenuto in modo rapido e inaspettato, e comincio a dubitare delle mie capacità di affrontare il carico emotivo e le responsabilità che ne derivano. Mi preoccupa, inoltre, l’idea di non essere all’altezza delle aspettative. Per questo motivo, sento il bisogno di un supporto che mi permetta di gestire efficacemente questo cambiamento.”

Linda si trovava poi di fronte alla possibilità di accettare una promozione a un ruolo dirigenziale più alto, con un compenso significativamente maggiore. Tuttavia, anziché sentirsi entusiasta, Linda era sopraffatta da dubbi e timori. Temeva il fallimento in una posizione ad alta visibilità e si sentiva combattuta tra il desiderio di avanzare nella carriera e quello di mantenere un maggiore equilibrio tra lavoro e vita personale.

Attraverso il percorso di career coaching e counseling, abbiamo esplorato le radici di questi timori, collegandoli a esperienze passate e all’immagine di un’autorità interiorizzata che spesso condiziona le sue scelte. Questa dinamica può essere analizzata anche attraverso l’Analisi Transazionale (AT), teoria sviluppata da Eric Berne, che identifica tre Stati dell’Io: il Genitore, l’Adulto e il Bambino. Nel caso di Linda, il suo Genitore critico la bloccava con giudizi severi e aspettative rigide.

La decisione come atto di “taglio”

La parola “decisione” deriva dal latino caedere, che significa “tagliare”. Decidere comporta la rinuncia ad altre possibilità, cosa che può far percepire una scelta come una ferita autoinflitta. Questo è uno dei motivi per cui procrastiniamo, illudendoci che rimandare non sia di per sé una scelta. In realtà, rimandare è una decisione attiva, che spesso prolunga lo stato di confusione nell’incertezza.

Strumenti per prendere decisioni efficaci

Nel percorso con Linda, abbiamo utilizzato diverse tecniche per aiutarla a ritrovare chiarezza e fiducia nelle sue scelte. Ecco alcuni degli strumenti più efficaci che ho condiviso con lei:

  1. Identificare le parti interiori in conflitto: Ogni decisione complessa coinvolge diverse parti di noi stessə. L’Analisi Transazionale aiuta a identificare questi stati dell’Io, consentendoci di dialogare tra le nostre parti interiori. Nel caso di Linda, una parte razionale, rappresentata dall’Adulto, voleva accettare la promozione per motivi economici, mentre il Genitore critico la bloccava per paura del fallimento, e il Bambino desiderava più tempo per sé.
  2. Creare distanza dalla decisione: A volte è utile immaginare di consigliare un amicə nella stessa situazione. Oppure, riflettere su come ci si sentirebbe rispetto a una scelta dopo 10 giorni, 10 mesi o 10 anni.
  3. Ampliare gli obiettivi: Spesso, ci concentriamo su un numero limitato di obiettivi. Con Linda, abbiamo elencato tutte le sue priorità, aumentando la consapevolezza delle sue reali aspirazioni. In termini di AT, questo le ha permesso di attivare maggiormente l’Adulto per prendere decisioni più equilibrate.
  4. Ascoltare le emozioni: Le emozioni forniscono indicazioni preziose sulle nostre autentiche necessità. Attraverso esercizi di scrittura riflessiva, Linda ha imparato a riconoscere le sue reazioni emotive a ogni opzione. In Analisi Transazionale, questo equivale a dare voce al Bambino, che custodisce bisogni e desideri profondi.
  5. Scomporre la decisione in micro-decisioni: Per superare l’inerzia, abbiamo suddiviso il grande passo della promozione in una serie di piccole azioni concrete. Ad esempio, ha iniziato esplorando le opportunità di delega e supporto nel nuovo ruolo.

La crescita attraverso le decisioni difficili

Alla fine del percorso, Linda ha deciso di accettare la promozione, ma con una nuova consapevolezza e strumenti che le hanno permesso di affrontare il cambiamento con serenità. Le decisioni difficili, se affrontate con il giusto supporto, possono essere occasioni di grande crescita personale. Come ha detto Ralph Keeney, professore emerito alla Duke University: “Le decisioni sono l’unico modo per influenzare consapevolmente la nostra vita. Tutto il resto accade e basta”.

Se anche tu ti trovi di fronte a una scelta cruciale, sappi che non sei solə. Posso aiutarti a esplorare i tuoi bisogni e a prendere decisioni in linea con chi sei e cosa sai fare.

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