Sviluppare una leadership virtuale

Sviluppare una leadership virtuale NADIA PANIGADA

La pandemia ci mette di fronte a limitazioni degli spostamenti, a drastiche misure di isolamento sociale e, per molti, alla possibilità di lavorare da casa attraverso gli strumenti di lavoro da remoto. Questo ha focalizzato molta della nostra attenzione sulla tecnologia e sulla necessità di sviluppare un nuovo mindset nella gestione del nostro lavoro.

Up and Down del lavoro virtuale

Il problema (o l’opportunità) con questo nuovo mondo virtuale è che gran parte di ciò che funziona face-to-face non è perfettamente traducibile in un ambiente virtuale.

Ci sono per esempio persone che adorano usare il video e altre che lo odiano e cercano di evitarlo il più possibile.

C’è chi trova che ci voglia molto più tempo per comunicare in forma scritta o via video call rispetto che ad entrare in ufficio e conversare con un collega come faceva prima.

Organizzare meeting può diventare difficile a causa delle differenze di orario. E una volta che i meeting virtuali si svolgono, c’è così tanto di cui discutere che possono andare avanti per molto tempo ma con risultati discutibili, perché le persone passano spontaneamente al multitasking e si lasciano distrarre da altre cose.

Alcuni sono sommersi da informazioni, specialmente via e-mail, e altri sentono la pressione di rendersi disponibili al di fuori dell’orario di lavoro per poter interagire con i colleghi distanti. E se nasce un conflitto, difficilmente sarà visibile da subito e forse dopo che si saranno fatti molti danni.

Di che tipo di leadership abbiamo bisogno oggi?

In questo contesto virtuale abbiamo bisogno di una leadership virtuale, che è molto più del semplice utilizzo della tecnologia appropriata. Si tratta di essere in grado di coinvolgere le persone da lontano per produrre risultati eccellenti e di trasmettere una visione condivisa del futuro per aiutare ognuno a fare le cose insieme.

I leader virtuali dovranno allenarsi a diventare facilitatori, che pongono domande per supportare le persone a trovare le soluzioni da sole, piuttosto che dire loro cosa fare. Dovranno valorizzare gli input e i contributi di ciascuno, concordare chiaramente obiettivi misurabili e scadenze, invece di monitorare i loro progressi di continuo. I leader virtuali potranno dare al team autonomia per raggiungere i risultati nel modo che ritengono opportuno, e con che precisione le persone produrranno risultati sarà responsabilità dell’individuo. Ecco cosa funziona bene da remoto!

Piccole e grandi sfide per migliorare la tua leadership virtuale

I meeting virtuali mi portano via tutta la giornata. Molto spesso i manager e i loro team trascorrono più di 20 ore a settimana in meeting virtuali. Ma quando hanno il tempo di dedicarsi al lavoro? E’ nelle cose che meeting chiama meeting e il rischio è che si moltiplichino nel corso del tempo.

Prima di programmare un meeting, prova quindi a chiederti:

  • Qual è lo scopo del meeting?
  • Il meeting è la modalità migliore per raggiungerlo?
  • Quale risultato specifico voglio ottenere dal meeting?
  • Come possiamo lavorare insieme efficacemente?

I miei meeting spesso vanno oltre l’orario previsto. Inizia chiarendo lo scopo del meeting e gli obiettivi che vuoi raggiungere. Gli obiettivi che ti sei prefissato sono realisticamente raggiungibili nel tempo di durata del meeting? Procedi per step e assicurati passo dopo passo che i partecipanti abbiano compreso e siano d’accordo.

Le persone non sono coinvolte durante i miei meeting. La sfida più grande nei meeting virtuali è mantenere ingaggiati i partecipanti. Ci sono un sacco di cose che possono distrarre soprattutto quando si è in conference call. Fare domande a rotazione può aiutare e raccontare storie può mantenere alta l’attenzione. Aggiungi supporti visuali e prendi appunti sullo schermo condiviso.  Per prepararti al tuo prossimo meeting virtuale, pianifica l’interazione tra le persone più che la presentazione.

Silenzio. A volte quando i manager chiedono input durante i meeting virtuali il resto del team rimane in completo silenzio. Che cosa succede? State tutti pensando? Vi state preparando per condividere le vostre idee? State guardando le email che vi sono arrivate? Invece di chiedere input in maniera generica, chiedi a ciascun individuo a rotazione il suo contributo.

Ho bisogno di una pausa. Adesso! Questo succede spesso nei meeting virtuali. I manager pensano che le persone siano capaci di andare avanti come delle macchine. In un meeting face-to-face le pause sono normali ma in un ambiente virtuale è difficile pensare che le persone ne abbiano bisogno. Ancora una volta, pensa bene alla pianificazione del tuo meeting. Come leader cerca di far durare il meeting non più di un’ora, o al massimo 90 minuti e considera delle piccole ragionevoli pause. Siamo esseri umani dopo tutto e funzioniamo meglio avendo del tempo per ricaricarci e ristorarci.

Domande per riflettere

  1. Che tipo di leadership funziona meglio con il team virtuale che gestisci?
  2. Quali risultati hai già ottenuto lavorando virtualmente?
  3. Che cosa invece hai trovato difficile e vorresti fare in modo diverso in futuro?

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